Prodotti dimagranti
Farmaci e prodotti dimagranti sono la grande illusione per i tanti che perdono il controllo del proprio peso. Sulle riviste e sugli inserti di dedicati a salute e benessere dei maggiori quotidiani italiani sono sempre più frequenti i prodotti che promettono un rapido dimagramento semplicemente assumendo qualche pastiglia prima dei pasti. Peccato che sia tutto falso: attualmente non esistono sostanze senza controindicazioni che possano favorire un dimagrimento significativo: se ci fossero, l’industria farmaceutica se ne sarebbe appropriata da tempo; dimagrire e ingrassare per il momento dipendono dal modo in cui viviamo, non da pillole magiche. Oggi il mercato dei prodotti dimagranti è grosso modo diviso in tre fette: dimagranti naturali o da banco, venduti senza prescrizione medica; molecole a base di amfetamine o amfetamino-simili (come fenfluramina, fentermina, fendimetrazina, dexfenfluramina), in parte vietate, ma comunque facilmente reperibili, in parte concesse per uso specialistico; infine, farmaci autorizzati per la cura dei grandi obesi (solo due: Orlistat e Sibutramina), ma con tutta una serie di avvertenze e controindicazioni.
Cominciamo dai dimagranti da banco. Alcuni prodotti sono a base di fucus, un’alga utilizzata in erboristeria per preparare dimagranti; la presunta efficacia deriverebbe dallo iodio contenuto nell’alga che stimolerebbe la tiroide, normalizzando il metabolismo dei soggetti in cui l’obesità deriva da una disfunzione tiroidea. Chi lavora in ambito nutrizionale sa che il 90-95% delle persone in sovrappeso fa un’inutile valutazione della funzionalità tiroidea (TSH, T3 e T4), per scoprire che i suoi indicatori rientrano assolutamente nei valori medi. Altri prodotti cercano di ridurre il senso di fame con l’utilizzo di sostanze come il chitosano (ottenuta dalla chitina che costituisce lo scheletro esterno dei crostacei), il guar (una fibra estratta dai semi di una leguminosa) o il glucomannano (estratto da un albero del Giappone); queste tre sostanze funzionano come spugne: in presenza di acqua si gonfiano e danno un senso di pienezza. Con questo meccanismo un loro uso continuato può portare a senso di nausea e allungamento della digestione. Molto in voga anche la Garcinia cambogia, una piccola pianta spontanea dell’Estremo Oriente i cui frutti contengono l’acido idrossicitrico che dovrebbe ridurre peso corporeo e accumulo di grassi, oltre a controllare il senso della fame; i risultati dei pochi studi disponibili, però, non hanno confermato le attese. In generale, le principali caratteristiche dei dimagranti da banco appaiono l’inefficacia e la promessa di rapidi risultati senza sforzi (nella foto: una pubblicità di un prodotto a base di fucus) (segue) (2008)
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Nutrizionista Dott. Daniele Segnini
Sono laureato in Scienze biologiche (110/110 e lode) all’università La Sapienza di Roma e sono iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi (n. 050515). Faccio parte dell’Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani (ABNI), di Slow Food e dell’Associazione di Medicina e Sanità Sistemica (ASSIMSS); dal 2007 scrivo un blog di divulgazione scientifica su alimentazione, antropologia, biologia, dipendenze, ecologia, invecchiamento, salute, sessualità e sport (www.danielesegnini.it) Sono allenatore FIPAV di pallavolo e faccio parte dell’Albo d’oro dei Nutrizionisti Italiani.
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