Diete vegetariane e salute
Diete vegetariane e salute: proviamo a fare il punto su un modello alimentare antichissimo che si sta sempre più diffondendo e sul suo impatto sulla slaute. Le malattie croniche o degenerative sono le malattie più diffuse nella nostra società. Il sovrappeso e l’obesità, il diabete e l’ipertensione, molti tumori e molti disturbi cardiovascolari sono, in molti casi, conseguenze dello stile di vita occidentale: sedentarietà e ritmi stressanti, troppi grassi e troppe proteine animali, poche sostanze protettive, spesso abuso di alcol e fumo. Potremmo ridurre la loro incidenza con degli stili di vita ed una alimentazione diversa. Le Linee Guida per la prevenzione dei tumori raccomandano di consumare molti cibi vegetali: i vegetariani ed i vegani risulterebbero protetti nei confronti dei più frequenti tipi di cancro. Anche l’American Dietetic Association ha dichiarato che le diete vegetariane correttamente impostate sono sane, adeguate dal punto di vista nutrizionale e possono garantire alcuni benefici nella prevenzione e nel trattamento di determinate malattie. L’intervento dell’associazione statunitense è molto importante perché potrebbe mettere fine, una volta per tutte, ai pregiudizi, scientificamente infondati, riguardanti le scelte alimentari prive di carni. Le diete vegetariane, infatti, vanno bene per tutte le età ed in ogni fase della vita, comprese gravidanza, allattamento, età neonatale e infantile e adolescenza; mangiare vegetariano va bene anche per chi fa sport.
Uno studio statunitense sulle motivazioni che spingono gli uomini a rifiutare la dieta vegetariana ha dato un esito scontato: la carne viene associata alla forza fisica, alla mascolinità. In realtà, due tra i più grandi atleti di tutti i tempi, Edwin Moses e Carl Lewis (il “figlio del vento”) sono da sempre vegetariani, e con loro moltissimi campioni olimpionici. Rinunciare alla carne può dare molti benefici alla salute; si riduce la mortalità per cardiopatia ischemica, scendono i livelli di colesterolo LDL e della pressione arteriosa, si contrae meno facilmente il diabete di tipo due (alimentare). I vegetariani, inoltre, tendono a essere più magri, limitando le conseguenze mediche del sovrappeso e dell’obesità.
Tutti vegetariani, allora? In realtà, una dieta strettamente vegetariana non è semplicissima, per ragioni di scelta e preparazione dei cibi, per la cura e il tempo che questo modo di mangiare richiede. Vanno sempre seguiti alcuni suggerimenti delle associazioni dei vegetariani. Innanzitutto, bisognerebbe assumere quotidianamente porzioni adeguate di cereali, privilegiando i cereali integrali. Per raggiungere il fabbisogno proteico servono quantità adeguate quotidiane di legumi e frutta secca. Vegetariani e non dovrebbero avere sulla tavola almeno 5-6 porzioni di verdura e frutta fresca al giorno. Servono, inoltre, alimenti contenenti vitamina B12, l’unico nutriente critico delle diete vegetariane. Per la grande variabilità dei regimi alimentari vegani e vegetariani può essere utile una valutazione individuale dell’adeguatezza degli apporti nutrizionali. (2007)
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Nutrizionista Dott. Daniele Segnini
Sono laureato in Scienze biologiche (110/110 e lode) all’università La Sapienza di Roma e sono iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi (n. 050515). Faccio parte dell’Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani (ABNI), di Slow Food e dell’Associazione di Medicina e Sanità Sistemica (ASSIMSS); dal 2007 scrivo un blog di divulgazione scientifica su alimentazione, antropologia, biologia, dipendenze, ecologia, invecchiamento, salute, sessualità e sport (www.danielesegnini.it) Sono allenatore FIPAV di pallavolo e faccio parte dell’Albo d’oro dei Nutrizionisti Italiani.
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