Diete che non funzionano
Perché spesso le diete non funzionano? Dopo le abbuffate natalizie, sensi di colpa, commenti di conoscenti e impietosi responsi delle bilance spingono moltissime persone a drastici proponimenti, con la classica frase: “da oggi dieta ferrea”. Fare una dieta – va detto – non è difficile, qualsiasi cambiamento delle abitudini alimentari in genere produce risultati, il problema non sta qui. Il vero problema potremmo chiamarlo il fattore tempo. Quando iniziamo un nuovo regime alimentare dovremmo per prima cosa chiederci: “per quanto tempo sono in grado di mantenere questo nuovo modo di mangiare?”. Il ritorno al precedente stile alimentare, infatti, è quasi sempre frustrante: si riprendono velocemente i chili (o gli etti) persi, con l’idea di aver di fronte un’impresa impossibile. In realtà, non è così, perdere peso e mantenerlo nel tempo è possibile, ma è indispensabile evitare alcuni errori. Il primo errore è quello di puntare su restrizioni alimentari esagerate; con diete molto ipocaloriche – al di sotto delle 1.000-1.200 Calorie – l’organismo si vede costretto a “smontare” i muscoli (la massa magra); con il tessuto muscolare si perde acqua e il peso scende; l’entusiasmo spinge allora a riprendere le vecchie abitudini, ma la sorpresa è amara, si riprendono tutti i chili persi e ci si ritrova peggio di prima, stesso peso ma più massa grassa. Il secondo errore è quello di affidarsi a “pillole miracolose”, integratori alimentari o fantomatici cibi brucia-grassi. Gli integratori alimentari e gli integratori in genere non hanno alcuna utilità per persone in buone condizioni di salute; a parte rari casi di accertate carenze vitaminiche, un’alimentazione variata e ricca di vegetali fornisce tutti gli elementi nutritivi di cui abbiamo bisogno; la stessa disinformazione che permette l’enorme mole di vendita degli integratori la ritroviamo nei cosiddetti “cibi brucia-calorie”, ananas, bacche di Goji, arancia amara, e tutta una serie di strane piante di provenienza extra-europea (pertanto, anche con minori controlli sull’eventuale uso di pesticidi); così come non esistono cibi realmente afrodisiaci, non esistono cibi realmente in grado di accelerare il metabolismo. Il terzo errore è quello di togliere dalla tavola un’intera classe di alimenti, quasi sempre i carboidrati. Quattro milioni di francesi seguono la dieta Dukan,l’ennesima dieta iperproteica, che all’inizio fa perdere peso grazie al taglio netto dei carboidrati; il fatto che poi si ringrassi regolarmente non viene mai ricordato, come non si parla mai dei possibili rischi a carico di reni e fegato in tutte le diete iper-proteiche prolungate; a questo proposito, è utile ricordare chela dieta occidentale media è già di per sé tre volte sbilanciata: troppe proteine in generale, troppe proteine animali (rispetto alle proteine vegetali di legumi, cereali e frutta secca), troppe proteine da carne e latticini (associate, diversamente dai prodotti del mare, a grassi saturi). Il quarto errore è quello di mangiare poco. L’idea di mangiare piccole porzioni non sarebbe male, se fossimo in grado di mantenerla costantemente; i pasti in comune – in famiglia, con amici, al lavoro – sono sempre più frequenti nella vita di ognuno di noi e mettono a dura prova chi cerca di mangiare meno, mentre gli altri si abbuffano felicemente; l’alternativa è mangiare di più, ma scegliendo cibi sazianti e con poche calorie; questi cibi esistono e si chiamano verdure; con una altissima percentuale di acqua, danno tra le 10 e le 30 Cal per 100 grammi, ne possiamo pertanto mangiare a volontà, purché non si esageri con i condimenti; nessun regime alimentare sano dovrebbe fare a meno di 2-3 porzioni idi verdura giornaliera, alternando verdure crude e cotte, preferendo quelle locali, biologiche, e soprattutto quelle di stagione. Il quinto errore sonoi prodotti light, sempre più presenti negli scaffali dei supermercati; l’idea prevalente è che facciano dimagrire, o per le poche calorie in meno o – più spesso – per la riduzione dei grassi; in realtà, i prodotti light sono assolutamente inutili, se non dannosi; se ci piace molto un cibo che ha un contenuto calorico elevato, basta ridurne la porzione; i casi più emblematici sono quelli dell’olio extravergine d’oliva e della frutta secca, autentici “gioielli nutrizionali”, per l’elevatissima qualità dei loro principi nutritivi: privarsene per sostituti meno calorici sarebbe una follia, basta prenderne porzioni ridotte, per la serie: “poco, ma buono”.
P.S. un medicamento miracoloso, capace di stimolare il metabolismo, far perdere peso e mantenere la forma, ridurre o prevenire l’uso di farmaci per valori elevati di pressione, glicemia, colesterolo e trigliceridi, in realtà esiste. Costa pochissimo, non serve la ricetta medica, non ha effetti avversi, lo possono assumere persone di qualsiasi età, senza alcuna restrizione. Il suo nome commerciale è attività fisica. I suoi principi attivi sono: camminare, andare in bici, fare le scale, giocare, ballare. Muoversi. Tutto qui. (1-2015)
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Nutrizionista Dott. Daniele Segnini
Sono laureato in Scienze biologiche (110/110 e lode) all’università La Sapienza di Roma e sono iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi (n. 050515). Faccio parte dell’Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani (ABNI), di Slow Food e dell’Associazione di Medicina e Sanità Sistemica (ASSIMSS); dal 2007 scrivo un blog di divulgazione scientifica su alimentazione, antropologia, biologia, dipendenze, ecologia, invecchiamento, salute, sessualità e sport (www.danielesegnini.it) Sono allenatore FIPAV di pallavolo e faccio parte dell’Albo d’oro dei Nutrizionisti Italiani.
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