Denti, gengive e cioccolato
I denti sono stati definiti dei “fossili preconfezionati”, dato che sono spesso l’unica che rimane dei nostri corpi a molti anni della nostra morte. I denti sono un bene prezioso: grazie ai denti possiamo mangiare, possiamo parlare, possiamo sorridere. Nella nostra specie crescono due serie di denti. Poco dopo la nascita – generalmente verso il sesto mese – cominciano a spuntare i denti da latte, 20 denti provvisori (4 incisivi, 2 canini e 4 molari per arcata dentaria) che inizieranno ad essere rimpiazzati da 32 denti permanenti intorno al sesto anno di vita. I denti da latte sono anche detti denti decidui e appaiono più bianchi perché sono meno mineralizzati; inoltre, sono più aggredibili dai batteri. I nostri denti con il passare del tempo accumulano minime stratificazioni – come gli anelli dei tronchi degli alberi – che si interrompono verso i 20 anni. In base alla funzione che svolgono, i nostri denti hanno assunto nel corso dell’evoluzione forme diverse. I denti anteriori incisivi sono 8 e servono principalmente per tagliare i cibi; i 4 denti canini servono soprattutto per strappare e lacerare; i denti posteriori sono divisi tra 8 premolari e 12 molari; entrambi hanno la fondamentale funzione di preparare il cibo alla digestione triturandolo. Gli ultimi denti che emergono sono i denti del giudizio, che compaiono intorno ai 17 anni, se esiste spazio sufficiente per la loro eruzione. Una delle principali funzioni dei denti è la capacità di mordere; la nostra anatomia ci permette di applicare una forza di 400 newton, una valore importante che però scompare rispetto ai 2000 newton del potentissimo morso degli oranghi (nella foto). Vediamo qual è la struttura dei denti. La corona è la parte visibile, la radice quella non visibile (è nell’osso sotto la gengiva); il colletto è la zona intermedia tra corona e radice, a contatto con la gengiva. La cavità del dente è costituita da una porzione di tessuto connettivo (polpa) in cui scorrono vasi sanguigni, vasi linfatici e nervi. La dentina o avorio riveste la polpa; smalto e cemento rivestono la dentina, nella corona e nella radice. Lo smalto è in assoluto il tessuto più duro dell’uomo, la dentina deve la sua durezza all’abbondanza di cristalli di calcio-idrossiapatite, ma è più fragile dello smalto. L’osso alveolare o alveolo è una piccola cavità scavata nella mascella nella quale trova impianto il dente e costituisce un corpo unico con l’osso mascellare. I denti dell’arcata superiore non si sovrappongono esattamente a quelli dell’arcata inferiore, ma si trovano leggermente spostati in avanti. Questo particolare allineamento fa lavorare al meglio tutti i denti: gli incisivi tagliano gli alimenti come una forbice, i canini afferrano il cibo come dei ganci, i premolari ed i molari (che si sovrappongono tra le due arcate) riducono efficacemente il cibo in poltiglia come degli schiaccianoci o delle presse. La gengiva ha funzione protettiva, aderisce all’osso e racchiude tutti i denti a livello del colletto. La gengivite è un’infiammazione delle gengive che, a causa della placca batterica non rimossa, si riempiono di sangue. Se durante la pulizia dei denti le gengive perdono sangue al minimo contatto, si tratta di un campanello d’allarme. Le gengiviti possono, infatti, evolvere in paradontiti (o piorrea) che compromettono il tessuto di sostegno del dente e dell’osso, con dolore, arrossamento, gonfiore gengivale e – nelle forme più gravi – fuoriuscita di pus. La paradontite una malattia diffusissima, più della carie stessa, che nel passato portava alla perdita, spesso completa e precoce, dei denti della maggior parte della popolazione. Nella prevenzione delle malattie del cavo orale (carie, gengiviti, paradontiti) viene spesso impiegato il fluoro, per due motivi; da un lato la sua azione antibatterica rallenta la formazione della placca dentale, dall’altro la sua capacità di rinforzare la superficie dello smalto lo rende più resistente agli attacchi degli acidi; sono consigliati dentifrici contenenti fluoro con 400 ppm (parti per milione) fino agli 8 anni, con 1000-1500 ppm dopo i 9 anni. In piccole quantità il fluoro fa bene ma non bisogna esagerare. La fluorosi, infatti, è un disturbo provocato da elevate quantità di fluoro nell’acqua potabile; alte concentrazioni di fluoruro possono provocare una vera e propria intossicazione con alterazione dello smalto (da semplici strie biancastre gessose o brunastre a denti interamente chiazzati di scuro). Il cioccolato è nemico dei denti? Se abbiamo voglia di mangiare un cibo dolce, il cioccolato fondente è sicuramente meno dannoso per i denti di caramelle, lecca-lecca e bevande zuccherine: il cacao contiene, infatti, sostanze antibatteriche che bilanciano gli zuccheri del cioccolato (2004).
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Nutrizionista Dott. Daniele Segnini
Sono laureato in Scienze biologiche (110/110 e lode) all’università La Sapienza di Roma e sono iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi (n. 050515). Faccio parte dell’Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani (ABNI), di Slow Food e dell’Associazione di Medicina e Sanità Sistemica (ASSIMSS); dal 2007 scrivo un blog di divulgazione scientifica su alimentazione, antropologia, biologia, dipendenze, ecologia, invecchiamento, salute, sessualità e sport (www.danielesegnini.it) Sono allenatore FIPAV di pallavolo e faccio parte dell’Albo d’oro dei Nutrizionisti Italiani.
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