reni sono organi fondamentali per la nostra salute; nonostante le loro ridotte dimensioni (12-13 cm di lunghezza), funzionano come due efficienti filtri che depurano l’organismo dalle scorie e dai sali minerali in eccesso. Le malattie croniche dei reni possono portare ad una condizione detta di insufficienza renale cronica (IRC), nella quale si ha una lenta e progressiva perdita della capacità filtrante. Il parametro principale per valutare lo stato di salute dei reni è la concentrazione della  creatinina nel sangue, una molecola che deriva da una proteina (creatina) presente nei muscoli. Il valore della creatininemia che troviamo nelle nostre analisi è la quantità di creatinina che rimane nel sangue dopo la depurazione renale e ha un valore normale compreso tra 0,8 e 1,2 mg/dl; quando si superano il valore più alto, significa che il rene inizia ad avere difficoltà nel filtrare adeguatamente il sangue dalla creatinina e dalle altre sostanze. Dal valore di della creatininemia – con una formula matematica che tiene conto di sesso, età e gruppo etnico – si ricava la velocità di filtrazione glomerulare (GFR), sulla quale viene stabilita la gravità della malattia renale. I motivi per cui si arriva a forme, lievi o severe, di insufficienza renale sono molti; in primo luogo ipertensione e diabete, poi aumenti di volume della prostata (ipertrofia prostatica), calcoli renali (nefrolitiasi) e alcuni tumori; infine, stati infiammatori (pielonefriti, glomerulonefriti) o cisti dei reni, l’utilizzo cronico di farmaci, alcol e droghe.

L’insufficienza renale è molto diffusa, ma sottostimata; probabilmente riguarda in Italia una persona su dieci, considerando anche i casi non ancora diagnosticati: l’adozione di adeguati comportamenti – soprattutto alimentari – riveste, pertanto, una grande importanza di salute pubblica e, per questo motivo, la Società Italiana di Nefrologia ha diffuso un decalogo per la buona salute renale. Le prime 3 raccomandazioni riguardano gli stili di vita: attività fisica regolare (almeno 30 minuti al giorno), niente fumo e mantenimento di un peso adeguato; in ambito medico si consiglia di evitare l’abuso di farmaci, in particolare di antinfiammatori FANS, di controllare il valore di creatinina e GFR (che deve mantenersi superiore agli 80 ml/ minuto) e di fare l’esame delle urine almeno una volta all’anno. Le restanti raccomandazioni riguardano l’alimentazione e l’idratazione: è importante bere almeno 1,5/2 litri al giorno di acqua, in particolare 3 bicchieri al mattino a digiuno appena svegli, riducendo invece alcol e bevande zuccherate; bisogna, inoltre, limitare il consumo di sale e di proteine; va, infine, evitata un’alimentazione ipercalorica e ricca di grassi. Volendo riassumere queste raccomandazioni, di fatto si invita a seguire il modello mediterraneo, ricco di frutta e verdura, senza eccessi di proteine animali e limitando il consumo di zuccheri semplici e sale (nella foto il manifesto della Giornata Mondiale del Rene 2019) (segue).