La salute si costruisce anche e soprattutto con le scelte alimentari, sin dai primi mesi di vita. Per questo, la Federazione Italiana Medici Pediatri ha preparato un decalogo nutrizionale per la salute del bambino per insegnare a genitori e bambini le regole fondamentali di una sana alimentazione. I primi tre consigli riguardano il primo anno di vita. Si inizia con l’allattamento al seno che dovrebbe essere, se possibile, esclusivo per i primi sei mesi; è un processo naturale e protegge dalle malattie infettive, soprattutto gastrointestinali e respiratorie, e da obesità e diabete.  Dopo i sei mesi, si dovrebbe passare alla cosìddetta alimentazione complementare, o svezzamento, nella quale il latte non viene eliminato completamente e si fornisce al bambino quantità adeguate di proteine, grassi, zuccheri, fibre, vitamine e sali minerali. I pediatri sconsigliano il latte vaccino nel primo anno di vita, per il suo eccessivo contenuto proteico (4 volte quello del latte materno), facendo aumentare il rischio di sovrappeso e obesità; conviene continuare con il latte materno, o eventualmente con i latti formulati. Seguono 5 consigli validi per tutto lo sviluppo e la vita adulta. Niente bevande zuccherate: lo zucchero non serve al bambino e può predisporre a sovrappeso e obesità; secondo l’American Hearth Association non va introdotto prima dei due anni di vita; no, dunque, a dolci e succhi di frutta (in particolare con zuccheri aggiunti). Niente sale aggiunto ai cibi, perché abituarli fin da piccoli ai gusti salati non è salutare. No zucchero, no sale, sì invece a frutta e verdura di stagione, fonti naturali di vitamine, sali minerali e, soprattutto, fibre (fondamentali per la salute dell’intestino). Si raccomanda, inoltre, di non esagerare con le proteine animali, dato che nei Paesi occidentali il rischio è che i bambini ne mangino troppe. Per quanto riguarda i grassi i bambini ne possono con tranquillità, avendone un fabbisogno maggiore rispetto agli adulti, ma devono essere di buona qualità come (olio extra vergine d’oliva, frutta secca, pesce, ricco di omega-3); vanno, invece, limitati i grassi di carne e affettati, formaggi e latticini, evitando quelli di creme spalmabili e dolci confezionati. Gli ultimi due consigli si riferiscono al modo in cui nelle famiglie si mangia. Bisognerebbe evitare di considerare il cibo una ricompensa o una punizione; i bambini andrebbero incoraggiati ad assaggiare piatti sani ed equilibrati, senza costringerli a mangiarli se non ne hanno voglia. Infine, non andrebbe mai saltata la colazione, un pasto fondamentale, dopo il digiuno notturno, per evitare squilibri metabolici durante la giornata. L’undicesimo consiglio è un invito a ritrovarsi attorno al tavolo tutti insieme almeno una volta nella giornata, come momento conviviale e di relazione. I ricercatori della University of South Australia hanno recentemente passato in rassegna una serie di studi sui comportamenti alimentari dei bambini e ne hanno ricavato 7 consigli per le famiglie riunite a tavola. Eccoli. Dare il buon esempio sulle regole alimentari che si stabiliscono. Cercare, per quanto possibile, che gli orari dei pasti siano sempre gli stessi. A tavola evitare liti e conflitti e spegnere televisore e altri schermi. Coinvolgere i bambini nella scelta dei piatti e nella loro preparazione. Gli ultimi due sono i più importanti e sono gli stessi del decalogo dei pediatri: non usare il cibo per premiare o punire i bambini, ricordarsi che per insegnare ai nostri bambini una buona alimentazione dobbiamo mangiare insieme a loro dando il buon esempio. (nella foto “L’età dell’oro” di Leon Frederic, 1901)