Cancro e alimentazione, da molti anni sappiamo che esiste un forte legame tra come mangiamo e la suscettibilità ad ammalarsi di alcuni tumori. Il World Cancer Research Fund (WCRF) è un organismo mondiale impegnato nella ricerca scientifica per la prevenzione dei tumori; nel 2008 ha stilato un decalogo dettagliato (nella foto) per evitare il rischio di ammalarsi di cancro e per prevenire la sua ricomparsa (recidive). Le prime due raccomandazioni – frutto di un’analisi attenta di oltre 500.000 studi in materia – riguardano il controllo del peso corporeo e l’attività fisica: è importante evitare sovrappeso, obesità e sedentarietà; passando all’alimentazione si consiglia di limitare gli alimenti super-calorici e poco nutrienti, come le bevande zuccherate (meglio acqua oppure tè e tisane non dolcificati) e i cibi elaborati ad elevato contenuto energetico (merendine, snack e altri cibi confezionati simili) presenti, soprattutto, nei fast-food; conviene, inoltre, abbondare con frutta, verdura, cereali e legumi con la semplice regola del 3 a 1: i 2/3 di ogni pasto dovrebbero essere composti da vegetali, per l’azione protettiva e antiossidante, legata al loro contenuto di vitamine, sali minerali e fitoestrogeni; il decalogo continua proponendo di limitare le bevande alcoliche (non più  di due bicchieri al giorno per gli uomini e di uno per le donne) e di salare i cibi con parsimonia. Un’altra importante indicazione è quella evitare gli integratori, onnipresenti nei banchi di farmacie e supermercati; si tratta di una presa di posizione chiara e basata su evidenze scientifiche, ma in forte controtendenza con la martellante pubblicità a favore degli integratori; il WCFR dice quello che tutti sanno: per avere il giusto apporto di vitamine o fibre è sufficiente una dieta varia ed equilibrata.

Un altro punto di rilievo è la presa netta di posizione a favore dell’allattamento al seno, che favorisce la perdita di peso e il recupero della forma fisica per la mamma senza la necessità di ricorrere a diete dimagranti durante il periodo in cui si allatta, poichè il grasso immagazzinato in gravidanza viene utilizzato per la produzione del latte; l’allattamento, inoltre, se protratto per almeno tre mesi, previene alcune forme di tumore al seno e tumore all’ovaio.

Ho lasciato per ultimo il quinto “comandamento”: limitare il consumo di carne rossa; il WCFR consiglia a tutta la popolazione mondiale un consumo medio di 300 grammi a settimana, due porzioni circa, per il legame “convincente” tra tumore del colon-retto e consumo di carne rossa. Possiamo aggiungere che il problema dell’eccessivo consumo di carne non riguarda solo la salute, ma ha anche un forte impatto ecologico, dato che l’allevamento intensivo di animali per l’alimentazione umana sta avendo un devastante impatto sull’ambiente. Un modo efficace di proteggere l’ambiente sarebbe, pertanto, quello di cambiare il nostro modo di mangiare, diminuendo il consumo di carne e degli altri alimenti di origine animale, ottenendo benefici per la nostra salute e per quella del pianeta. (11-2013)