Diete improvvisate: una risposta inefficace a un problema reale. In Italia e nei Paesi industrializzati, infatti, in 9 casi su 10 ci si ammala di disturbi legati soprattutto alle nostre abitudini di vita: poca attività fisica, troppe calorie, il fumo e il forte consumo di alcol e sale; il risultato finale sono le quattro malattie dell’Occidente: obesità, diabete, disturbi cardiovascolari e tumori. Spesso il punto di partenza è rappresentato dal sovrappeso e dall’obesità.

Perdere peso è semplice, ma riacquistarlo è ancora più facile. La maggior parte delle diete, in realtà, funziona, soprattutto quelle più squilibrate, che eliminano completamente intere classi di alimenti. Si dimagrisce in fretta, ma male. Dopo si ringrassa in fretta, peggiorando la situazione: meno massa magra e meno autostima. La sfida di chi fa questa professione è tutta qui: mantenere i risultati acquisiti con una dieta, evitando la poco salutare altalena di dimagrimenti e aumenti di peso.

Da molti anni lavoro come Biologo Nutrizionista e sono convinto che solo un graduale ripensamento delle scelte alimentari e dello stile di vita possa garantire risultati duraturi. La mia esperienza mi porta a ritenere inutili, soprattutto, tre cose: gli alimenti esotici, così di moda ma totalmente estranei alla nostra millenaria cultura alimentare; le indicazioni in grammi di ogni alimento che favoriscono aspetti ossessivi, mentre vanno benissimo le porzioni; le modifiche dei pasti che non tengano conto dei ritmi di vita di chi si rivolge a noi. Faccio parte da molti anni dell’Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani; ho aderito anche a Slow Food, il movimento per un cibo “buono, pulito, giusto”, perché penso che anche nel campo dell’alimentazione umana sia possibile un approccio diverso.

Per lavorare bene in ogni ambito della salute serve, innanzitutto, tempo. Tempo per l’ascolto della storie di chi si ha di fronte. Bisognerebbe, inoltre, evitare di quantificare ogni aspetto della vita delle persone; chi ci chiede aiuto sta solo cercando un miglior equilibrio con l’esterno (relazioni, lavoro, affetti ed altro). Sarebbe, infine, importante che ogni suggerimento in campo alimentare e sugli stili di vita venisse concordato e condiviso: le diete perfette sono quasi sempre impossibili da seguire; il miglior suggerimento è quello che quella persona è in grado di seguire in quel momento della sua vita. L’ultimo aspetto riguarda il denaro, che purtroppo condiziona pesantemente la salute di ciascuno di noi, più di ogni altro fattore; chiedere onorari onesti che tengano conto della crisi attuale sembra il minimo, un dato scontato per chiunque lavori in campo sanitario. (4-2013) (nella foto: Bagnante sulla spiaggia di Fernendo Botero)