Alimentazione in gravidanza. Il periodo della gravidanza può rappresentare per molte donne un periodo problematico per il controllo del proprio peso. La difficoltà a valutare correttamente la quantità di calorie supplementari giornaliere porta molte future mamme a mangiare troppo, con aumenti di peso irragionevoli che hanno conseguenze sulla loro salute e su quella del nascituro. Per una donna con il peso nella norma (Indice di Massa Corporeo, IMC tra 18,5 e 25) servono poche calorie in più al giorno: 300-350, se mantiene la stessa attività di prima della gravidanza, la metà se diminuisce l’attività fisica. Gli incrementi ponderali in gravidanza o al momento del concepimento predispongono le donne al diabete e all’aumento della pressione arteriosa (ipertensione), favoriscono varici e smagliature della pelle; aumenta, inoltre, il rischio di parto prematuro o cesareo e di obesità del nascituro.In gravidanza il rischio maggiore  consiste nel mangiare sempre gli stessi alimenti (ritenuti, a torto o a ragione, più adatti), mentre invece servirebbe un’alimentazione varia ed equilibrata per avere tutti nutrienti necessari; come nelle altre fasi della vita, i pasti dovrebbero essere cinque, tre principali più due spuntini; con lo schema dei pasti frazionati si limita  la nausea ed i problemi digestivi, ma soprattutto si riduce la sensazione di fame che stimola le abbuffate; l’idratazione, sempre importante, in gravidanza va aumentata per ridurre il problema delle cistiti, per aiutare  l’intestino tendenzialmente stitico delle gravide e per la sua generale azione depurante (attraverso i reni), idratante e nutriente su tutti i tessuti. I carboidrati da preferire sono quelli complessi contenuti nel pane integrale, nei legumi secchi, nella pasta, nel riso e negli altri cereali; meglio limitare dolci, dolciumi e bevande dolcificate che sono fonti di zuccheri semplici; altrettanto da limitare i grassi di origine animale (burro); le proteine sono fondamentali per l’accrescimento del feto: in gravidanza aumenta il loro fabbisogno, comunque coperto dalla nostra alimentazione normale; le proteine dovrebbero fornire circa il 15% dell’energia  totale ed essere assunte da fonti sia animali che vegetali; in gravidanza  non ci sono le mestruazioni – e le perdite di ferro ad esse associate –  e l’assorbimento di ferro aumenta di tre volte; ma il ferro materno scende ugualmente, perché il fabbisogno del feto ha la priorità (alla nascita un neonato ha riserve di ferro per 3-6 mesi); oltre alle necessarie integrazioni di 30 mg/die di ferro nel secondo e terzo trimestre, va ricordato che alcune sostanze ne limitano l’assorbimento (tè,  caffè e cacao, fitati dei legumi), altre lo favoriscono (vitamina C e acidi di frutta e verdura che contrastano i fitati); per prevenire le malformazioni del tubo neurale del nascituro nella gestazione sono previste integrazioni di acido folico (400 microgrammi al giorno); aumenta anche il fabbisogno di calcio; per le future madri da tenere presenti i cosiddetti ladri di calcio, sostanze che ne riducono l’assorbimento: alcol, caffè, fumo e troppe proteine. In conclusione, la gravidanza è un evento naturale che non richiede troppi aggiustamenti; basterebbe limitare i cibi troppo salati e quelli troppo ricchi di zuccheri semplici (dolci e dolciumi), quelli troppo grassi (fritti, insaccati, merendine, creme) e quelli piccanti e speziati. Bisogna, invece, eliminare il fumo e la presenza di fumatori in casa – la gravidanza è un’ottima occasione per smettere di fumare – e ogni forma di alcol. L’opzione più sicura per le future madri, infatti, è non bere alcool in gravidanza. Come bisogna astenersi da salumi e pesce crudo in gravidanza, così bisogna astenersi da vino, birra e liquori: un piccolo sacrificio per non far correre alcun rischio al nascituro (nella foto I coniugi Arnolfini di Jan van Eyck, 1434)