Alimentazione e carie. Le malattie del cavo orale (riguardanti sia denti che gengive) sono tra le più diffuse cosiddette “malattie del benessere”. Sono infatti prevalenti nei paesi industrializzati, come il nostro. La carie dentaria, secondo l’’OMS, è al terzo posto tra le malattie più diffuse. La prevalenza della carie è direttamente proporzionale al consumo di cibi raffinati. Nei Paesi occidentali circa il 90% delle persone ha problemi di carie. Ma la carie, essendo intimamente legata alla particolare alimentazione umana, non è solo un problema dell’uomo moderno. Erano già cariati l’80% dei denti degli uomini preistorici, erano cariati i denti delle mummie egiziane e dei soldati romani. In Italia quasi la metà dei bambini della scuola materna e i tre quarti delle scuole elementari hanno problemi di carie. Un adolescente ha in media quasi 10 denti cariati. La carie – parola di origine latina che significa “corrosione” – è una malattia che attacca il dente e lo corrode fino a distruggerlo, se non si interviene per tempo. La carie è causata dall’azione di alcuni tipi di batteri, detti batteri cariogeni (in particolare lo Streptococco mutans e il Lactobacillo acidofilo). Durante i pasti, sui denti si deposita un sottile strato composto dai residui alimentari e dalla saliva: la placca batterica, una patina bianco-giallastra, quasi invisibile, spesso trasparente. Se non viene continuamente rimossa, si ispessisce e ad essa si agganciano milioni di batteri che vivono normalmente nella bocca. La placca batterica è spesso responsabile dell’alito cattivo (alitosi) e può dar origina alla carie.  Quando la placca si mineralizza, si ha la formazione del tartaro. I batteri della placca liberano enzimi soprattutto sulle parti di smalto alterate e trasformano in acido (acido lattico) gli zuccheri contenuti negli alimenti. All’inizio in genere la carie non è dolorosa, ma se non si interviene, può raggiungere la dentina e provocare dolore quando si mastica o si hanno variazioni di temperatura. La carie può approfondirsi ulteriormente e raggiungere la polpa, provocando dolori lancinanti e, spesso, un ascesso dentario che può innescare un processo infettivo in altre parti del corpo. Gli zuccheri più cariogeni sono i mono e i disaccaridi (rispetto agli amidi) e quelli vischiosi o appiccicosi (lecca-lecca, caramelle, gomma da masticare) perché aderiscono più a lungo alle superfici dentali. L’acido lattico così prodotto inizia a sciogliere la componente minerale inorganica dello smalto (decalcificazione), la rendono sempre meno densa e alla fine creano piccole cavità. La prevenzione della carie inizia con il nostro modo di mangiare. Dobbiamo fornire quotidianamente al nostro organismo sostanze che permettono la formazione di denti sani e resistenti agli acidi. Esistono alimenti specificamente utili in tal senso: latte e latticini, verdure e frutta fresca, pesce e carne, tutti ricchi di vitamine e sali minerali. Una volta formati correttamente, i denti devono anche allenarsi; la loro ginnastica è costituita dal lavoro della masticazione; va, quindi, incoraggiato il consumo di cibi duri come finocchi, mele, carote, pane raffermo, formaggi a pasta dura. Mangiare bene e allenare i denti, però, non basta. Bisogna eliminare dalla bocca i residui alimentari che sono in grado di procurare la carie. Per far ciò va usato uno spazzolino piccolo di setole artificiali (nylon), possibilmente di durezza media. Lo spazzolino è fondamentale per la pulizia dei denti. L’uso del dentifricio può aumentare l’efficacia dello spazzolino. I denti andrebbero puliti in ogni loro parte con movimenti verticali e laterali. La pulizia va fatta dopo ogni pasto, soprattutto dopo aver mangiato dolci e prima di addormentarci. Insieme allo spazzolino è molto utile il filo dentale che permette di arrivare negli spazi tra denti e gengive. Per i più piccoli è importante far nascere l’abitudine all’igiene dentale precocemente, sin dai primi anni di vita. Anche se i bambini piccoli non riescono subito ad eseguire le tecniche adeguate, i genitori o i fratelli maggiori possono aiutarli in questo, sino a quando non riusciranno da soli ad usare spazzolino, dentifricio e filo dentale (2004)